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14 luglio

Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza 14/20 - Approcci integrati e multidisciplinari per i bambini vittime di violenza

Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza 14/20 - Approcci integrati e multidisciplinari  per i bambini vittime di violenza

Priorità

Fornire supporto integrato e multidisciplinare ad approcci incentrati sul bambino e sui bambini vittime di violenza in linea con la Direttiva 2012/29/EU al fine di contribuire ad una migliore capacità di denuncia, investigazione, trattamento, follow-up e coinvolgimento giudiziario in casi di violenza contro i bambini. Le proposte devono essere complementari agli sforzi dell’UE nell’area dei diritti e della tutela dei bambini e contribuire ai sistemi ingrate di tutela dei bambini. Le proposte devono quindi essere in linea con i 10 Princìpi per i sistemi integrati di tutela dei bambini e descrivere in che modo i progetti implementano tali princìpi.

 

Attività

Il bando prevede 2 priorità che si concentrano su tipi diversi di attività. Le proposte devono specificare se sono focalizzate su una o entrambe delle priorità. La priorità 2 è rilevante solo se un approccio integrato e multidisciplinare incentrato sul bambino già esiste o è sul punto di essere implementato. Le proposte che non affrontano almeno una delle priorità non saranno considerate.

Tutte le proposte devono avere lo scopo di assicurare una risposta adatta ai bisogni dei bambini ai fenomeni di violenza sui bambini che coinvolga diverse agenzie e sia multidisciplinare, onnicomprensivo e quando possibile sotto un unico tetto (modello Barnahus/children's house). Tali modelli si possono trovare in Islanda, Svezia, Norvegia, Danimarca e Croazia.

Priorità 1: apprendimento reciproco, scambio di buone pratiche ed adattamento di comprovati modelli di children house al contesto nazionale, collaborazione tra agenzie e protocolli (per esempio, polizia, pubblici ministeri, giudici, lavoratori sociali, autorità di tutela dei bambini, salute, salute mentale e servizi di educazione). Le attività possono includere capacity building su aree particolari del modello children house, come esami medici, colloqui investigativi comuni, terapia delle vittime, supporto familiare, istruzione, formazione e ricerca. Tutti i progetti devono avere lo scopo di incoraggiare la cooperazione a livello locale, regionale e nazionale tra i professionisti e le agenzie di tutela dei bambini. Lo sviluppo di strategie mirate ed integrate per migliorare la cooperazione tra agenzie e multidisciplinare tra i pertinenti attori che forniscono supporto alle vittime, anche nei campi della salute, educazione, impiego e assistenza sociale.

Priorità 2: capacity building, educazione e sensibilizzazione rivolta a stakeholder. Ciò può includere capacity building e sensibilizzazione per i professionisti ed altri adulti che entrano in contatto regolarmente con i bambini e che sono i primi punti di contatto per le (potenziali) vittime di violenza in modo che essi: (1) siano consapevoli degli standard di tutela dei bambini e del ruolo e mandato degli approcci nazionali multidisciplinari e tra agenzie centrati sul bambino. (2) possano valutare meglio i rischi e rispondere ai bisogni specifici dei bambini vittime, in particolare segnalandoli a servizi di supporto specialistici integrati e multidisciplinari (come la children house).

Il target group include: professionisti ed altri adulti nell’educazione, salute, sport, tempo libero, tutela/benessere dei bambini, genitori/accompagnatori, cura alternativa/corporata, servizi di forza dell’ordine e giustizia, assistenza telefonica e linee dirette per i bambini, ecc. il coordinatore deve spiegare la scelta e la base razionale del target group.

I progetti devono avere una larga proporzione di misure di implementazione pratica al fine di migliorare l’accesso alla giustizia delle vittime. Le proposte progettuali devono assicurare massimi benefici pratici per i beneficiari finali (bambini) e qualsiasi altra attività di sviluppo di materiali e ricerca deve essere giustificata e portare ad applicazioni ed interventi pratici.

Qualsiasi tipo di formazione e/o strumenti pratici deve avere l’obiettivo di far lavorare meglio il sistema al fine di migliorare i risultati per i bambini.

Al fine di promuovere la sostenibilità, attività di capacity building devono preferibilmente focalizzarsi su approcci di formazione dei formatori ed includere strumenti come checklist, bozze di protocolli, ecc.

Le proposte devono rendere il coinvolgimento dei bambini parte centrale ed integrale del progetto.

 

Ammissibilità

Coordinatore e partner devono essere organizzazioni pubbliche o private o organizzazioni internazionali. Le organizzazioni con scopo di lucro sono ammissibili, ma devono presentare domanda in partnership con organizzazioni no-profit o entità pubbliche.

I paesi eleggibili sono: paesi membri dell’Unione Europea ed Islanda.

I progetti devono essere transnazionali, includendo quindi almeno 2 organizzazioni provenienti da 2 paesi eleggibili.

Almeno un’autorità pubblica per ciascun paese partecipante deve essere coinvolta nel progetto o esprimere per iscritto il suo supporto. Queste autorità pubbliche devono essere agenzie responsabili nel lavoro con i bambini.

 

Contributo

Il contributo minimo richiesto è di EURO 75.000. Il contributo comunitario coprirà fino al massimo fino all’80% dei costi ammissibili.

 

Scadenza

13/12/2016, ore 17:00 Bruxelles

 

Durata

La durata massima del progetto è di 24 mesi.

 

Modalità e Procedura

Il progetto dovrà essere inviato tramite l’Electronic Submission System del Portale dei Partecipanti sviluppato per i programmi di ricerca Horizon2020.

Le organizzazioni partecipanti dovranno avere un account ECAS e munite di PIC.

 

Altri Documenti

Allegato 4 – Se il progetto prevede il contatto diretto con bambini, il coordinator deve descrivere e presentare la propria politica di protezione e salvaguardia dei bambini. Tale documento deve includere standard a copertura di 4 aree principali: (1) politica, (2) persone, (3) procedure, (4) responsabilità.

Allegato

14/lug/2016
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